In un momento in cui, nel dibattito pubblico, ritrova centralità la questione dell’accesso alla casa per tutti, è importante interrogarci sui modi in cui gli strumenti della programmazione dei servizi abitativi pubblici e sociali possono contribuire a individuare nuovi approcci e a innescare nuovi meccanismi di risposta alle nuove domande abitative.
In Lombardia per gli Uffici di Piano un’occasione propizia è stata la redazione dei Piani Triennale di offerta dei Servizi Abitativi pubblici e sociali, divenuti obbligatori con l’entrata in vigore della L.R. 16 del 2016 e secondo quanto previsto dalla Linee guida approvate a novembre 2022. Questi piani devono contenere una visione strategica, basata sulla costruzione di un quadro conoscitivo non solo del “bisogno” abitativo, ma anche del sistema di opportunità e risorse a cui agganciare possibili risposte. Per questo è fondamentale il collegamento –sollecitato per altro dalla Legge stessa– tra questi Piani con i programmi e i processi di rigenerazione attivi a livello locale, a cui i Comuni si affidano per promuovere lo sviluppo qualitativo dei territori.
Negli ultimi due anni KCity -socio AUDIS- è stata chiamata a fornire assistenza tecnica e accompagnare nel percorso di elaborazione di questi piani diversi ambiti territoriali, in Alta Valtellina e nella provincia di Sondrio e dell’Alto Lario, nel Lecchese e nel Cremasco e, più di recente, nella zona Sud dell’area metropolitana milanese. Complessivamente il lavoro ha interessato nove Ambiti di programmazione zonale collocati in quattro diverse provincie lombarde, per un totale di oltre 180 comuni interessati. Questa prospettiva ha offerto un’interessante finestra sulle varie sfaccettature e l’articolazione della questione abitativa.
Il tratto comune delle strategie di “rigenerazione abitativa” espresse dai Piani curati da KCity ha riguardato:
• la preoccupazione per promuovere fin dall’inizio il coinvolgimento dei vari Settori dell’Amministrazione implicati nella questione abitativa e per trovare il modo di abilitare il coordinamento tra le diverse politiche locali che impattano sulla qualità dell’abitare;
• l’interpretazione dei servizi abitativi come infrastrutture sociali, e in quanto tali campo di progetto che presuppone, innanzitutto, la gestione integrata di aspetti fisici e degli aspetti sociali e una specifica attenzione a considerare e coinvolgere la comunità nelle sue diverse espressioni;
• la scommessa sulla riattivazione del patrimonio immobiliare già esistente nei territori, spesso consistente ma quasi sempre per qualche ragione “bloccato”, inadeguato o non disponibile, includendolo all’interno di più ampie strategie e progetti di rigenerazione territoriale, che ambiscono a catalizzare risorse e mobilitare partenariati tra pubblico, privato e Terzo Settore.
Questi territori e i relativi Piani -che nei prossimi anni si misureranno con la sfida dell’attuazione– offriranno una straordinaria occasione di apprendimento, che KCity intenderà mettere a disposizione della sempre più urgente e importante riflessione collettiva su questi temi.
Proprio su questi argomenti, in uscita entro la fine del 2023 sarà disponibile una pubblicazione, curata dagli esperti di KCity Paolo Cottino e Nicla Dattomo, che attraverso strategie per il patrimonio proporrà soluzioni e modelli per la valorizzazione sociale degli spazi.
Maggiori informazioni sulla pubblicazione a questo link.
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