La Biennale d'Arte ha trovato quest'anno una Venezia particolarmente ricettiva e pulsante. Tra le moltissime esposizioni, ne segnaliamo alcune di quelle che coinvolgono luoghi recuperati o in via di trasformazione.
Due i casi di particolare importanza per la città: la nota apertura della Punta della Dogana, restaurata da Tadao Ando e divenuta il centro di arte contemporanea voluto da François Pinault, e lo spazio della Fondazione Emilio e Annabianca Vedova ai Magazzini del Sale, restaurato da Renzo Piano.
Vi proponiamo a riguardo gli estratti di due interventi: quello dello storico dell'architettura Francesco Dal Co, per Punta della Dogana, e quello dell'architetto Alessandro Traldi che ha collaborato con Renzo Piano al progetto ai Magazzini del Sale.
Riaperta al pubblico per l'occasione anche la Scuola Grande della Misericordia che ospita negli enormi spazi da restaurare l'opera Tube del Padiglione Lituano
(immagine) al piano terra e, al secondo, l'oriente mistico e poetico dell'arte contemporanea afghana, iraniana e pakistana. L'edificio, che risale al ‘500 e mai portato a compimento, è stato destinato nel tempo alle più svariate funzioni fino a divenire sede delle discipline della polisportiva Reyer dal 1925 al 1977. La Reyer ora tornerà a gestirlo "nel rispetto delle indicazioni fornite da Comune e Soprintendenza". L'utilizzo futuro della struttura prevede al piano terra una serie di servizi di accoglienza, (caffè, ristorante, bar, libreria, sale multimediali) e al primo piano mostre, concerti di musica, produzioni teatrali, convegni.
All'isola della Giudecca, negli spazi dell'Ex Dreher accanto al Mulino Stucky, in occasione della vernice Magazzino 1+Studi Aperti si è rinnovata l'apertura alla città degli atelier dei numerosi artisti che, per concessione della proprietà, lavorano da qualche anno negli ambienti situati ai piani terra dell'edificio recuperato.
Tra le mostre all'Arsenale, il Padiglione italiano (ora Italia) ha raddoppiato il suo spazio che adesso copre una superficie di 1800mq, tra la Prima e la Seconda Tesa delle Vergini e il Giardino ad esse connesso. Oltre alla esposizione Collaudi di Buscaroli e Beatrice nelle Tese, nel Giardino delle Vergini si trovano le monumentali sculture di Pietro Cascella, nell'omaggio che il Ministero dei beni Culturali ha voluto dedicare all'artista ad un anno dalla morte.
Lo Spazio Thetis 107/109 continua la sua tradizione espositiva all'Arsenale Novissimo con il mitico mondo del belga Jan Fabre, mentre, sempre all'arsenale Novissimo, le Tese di San Cristoforo ospitano la mostra Unconditional Love, dedicata alla passione amorosa, con artisti come Marina Abramovic, Vanessa Beecroft e Jaume Plensa e lo spettacolare nuovo video del gruppo russo AES+F
(immagine).
(Anna Zemella)
(pubb. 10 luglio 2009 - AUDISnotizie 3.09)