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Città dei giovani: Confartigianato Padova interroga la Gen Z ed elabora un decalogo

Città dei giovani: Confartigianato Padova interroga la Gen Z ed elabora un decalogo

Come costruire una città a misura di giovani? Per rispondere a questa domanda, Confartigianato Imprese Padova ha ideato due percorsi partecipativi che hanno condotto l’associazione ad elaborare un decalogo di impegni per la costruzione della città futura.
Oltre 100 under 35 hanno risposto ad un’indagine conoscitiva sulla loro città e sulle ambizioni rispetto ai luoghi che abiteranno. In base a queste risposte, gli imprenditori di Confartigianato che operano nel comparto casa, grazie ad un progetto di Edilcassa e l’affiancamento di Smartland, hanno sviluppato 10 capisaldi per la città del futuro. Ne parliamo diffusamente in questo articolo firmato da Federico Della Puppa di Smartland.

Per delineare con maggior chiarezza gli elementi che contraddistingueranno una città più inclusiva, l’associazione ha invitato Don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa Cuamm, la prima organizzazione italiana che si spende per la promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane e Suor Albina Zandonà, direttrice delle Cucine economiche popolari di Padova, che da oltre un secolo testimoniano l’attività di carità della Diocesi di Padova.
L’ospite d’onore è stato il regista, sceneggiatore e conduttore radiofonico Giovanni Veronesi, attualmente nelle sale con il suo ultimo film “Romeo è Giulietta”. Veronesi è stato anche regista della pellicola “Non è un paese per giovani”. Da questa esperienza è nata una trasmissione radiofonica dedicata ai ragazzi che hanno lasciato l’Italia per cercare fortuna all’estero.

All’assemblea sono intervenuti Antonio Bressa, Assessore alle Attività produttive del Comune di Padova, Antonio Santocono, Presidente della Camera di commercio di Padova e Roberto Boschetto, Presidente di Confartigianato Imprese Veneto.  Hanno preso parte a molte autorità.

«Siamo determinati nel voler raggiungere una connessione con i ragazzi –ha spiegato Gianluca Dall’Aglio, Presidente di Confartigianato Imprese Padova-. Abbiamo bisogno di superare gli stereotipi e raccontare alla generazione “Zeta" un artigianato che sta cambiando, che sa unire le competenze digitali a quelle manuali e sa coniugare tradizione e innovazione. Vogliamo che i giovani si avvicinino a questo mondo senza i preconcetti che spesso li tengono lontani da un settore ricco di opportunità, per questo abbiamo fortemente voluto il Festival Digital Artifex. Sappiamo, però, che le nostre imprese, per essere veramente attrattive, devono operare in luoghi ospitali per i giovani. Per questo, abbiamo pensato di realizzare un percorso partecipativo che ha coinvolto oltre 100 giovani nella definizione degli elementi che non potranno mancare nella città del futuro, una città che anche noi artigiani dovremo contribuire a costruire e lo faremo con un decalogo preciso che abbiamo presentato in assemblea».

Verso Youthopia: le risposte dei giovani coinvolti
I ragazzi coinvolti nel percorso partecipativo di Confartigianato hanno definito mobilità sostenibile (29%), sicurezza (17%) e la presenza di spazi culturali interessanti (17%) i tre elementi più importanti per definire una città a misura di giovani.
Il 22,4% degli intervistati ha dichiarato che non riscontra opportunità di lavoro interessanti. Il 16,8% giudica troppo elevati i canoni d’affitto, mentre il 15,9 % ritiene che non sia sufficientemente incoraggiata la mobilità sostenibile.
Il 66% degli intervistati ritiene che gli spazi verdi presenti nella propria città siano adeguati.

Per quanto riguarda la mobilità, solo il 35% dei giovani vorrebbe girare nella città del futuro in macchina. Il restante 64,8% preferirebbe in futuro poter usare la bicicletta, i veicoli elettrici o ibridi, il trasporto pubblico, il car sharing, il monopattino.
Il 63,6% considera la città in cui vive abbastanza accessibile a tutti e il 58,9% ritiene sia abbastanza inclusiva. 
Il 62% pensa che il luogo che abita sia abbastanza sicuro ma il 38% ritiene che ci sia ancora del lavoro da fare per arrivare ad una situazione soddisfacente.
Quali spazi aggregativi prediligono i giovani? Il 26% degli intervistati pensa sia importanti avere strutture sportive, il 21,7% vuole centri culturali, il 14,2% gallerie d’arte.
Il 23,8% desidera che le aree inutilizzate della propria città siano riconvertite in spazi di incontro e di socializzazione, il 21,4% vorrebbe trasformarle in aree verdi ed orti urbani, il 19% in luoghi di benessere ed attività fisica.
Il 94,3% degli intervistati crede che sia importante essere coinvolti nei progetti di costruzione della città futura.
Per il 28% dei ragazzi che hanno partecipato all’indagine il futuro è all’estero, mentre il 47,2% dei giovani pensa di rimanere nella città in cui vive attualmente. Il 24% non ha ancora deciso dove vivrà in futuro.
Ai ragazzi è stato chiesto quale delle sei dimensioni delle Smart Cities definite dall’Unione Europea (smart people, smart governance, smart economy, smart environment, smart mobility e smart living) ritengano la più importante. La maggioranza relativa dei ragazzi coinvolti nel processo partecipativo (il 35,5%) pensa che sia la dimensione dello smart living: creare una città sostenibile, efficiente e innovativa che garantisca un’elevata qualità di vita ai cittadini attraverso sistemi tecnologici connessi e integrati.


27/03/2024
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