Casa del Parco Adamello è uno spazio ibrido, un luogo di incontro, condivisione, trasformazione e sperimentazione che nasce in Val Saviore, nelle aree interne bresciane, quelle che Mauro Varotto definisce “Montagne di mezzo”, luoghi interstiziali che non appartengono né alle logiche iperproduttive delle valli pianeggianti industrializzate, né a quelle della montagna playground dello sviluppo turistico.
La gestione della Casa del Parco Adamello rientra nell’azione del nuovo veicolo di impresa di Avanzi (Avanzi Discover s.r.l. SB) finalizzato all’ideazione, sviluppo e realizzazione di iniziative, programmi e progetti volti a promuovere la rigenerazione territoriale e a valorizzare risorse ed energie locali attraverso l’attivazione di immobili dismessi e/o sottoutilizzati pubblici o privati. Una piattaforma che, attraverso la gestione diretta di spazi, vuole promuovere un modello integrato di impresa di territorio, capace di generare contemporaneamente valore sociale ed economico, da redistribuire presso le aree in cui opera. Insieme a istituzioni, associazioni, comunità e attivatori locali, Avanzi Discover lavora per immaginare e costruire spazi rigeneranti oltre che rigenerati, capaci di ridefinire il concetto di prossimità e accelerare processi di sviluppo sostenibile fondati su reciprocità, cura e mutualismo. Infatti Casa del Parco –primo immobile preso in gestione dalla società- oltre all’attività caratteristica ricettiva e ristorativa, promuove tre funzioni ben esplicitate nel suo payoff “Esplora. Sperimenta. Incontra”.
• “Esplora” delinea la funzione di valorizzazione del territorio del Parco dell’Adamello, in particolare la porzione legata alla Val Saviore; • “Sperimenta” manifesta la funzione di formazione (capacity building) a servizio delle energie locali, per fare le cose in altro modo, mettere alla prova le persone e creare uno spazio del possibile;
• “Incontra” evidenzia la funzione di spazio di aggregazione, creazione e contaminazione di reti, per liberare energie e risorse per lo sviluppo del territorio.
Questo mese la Casa del Parco ha compiuto due anni e, in concomitanza con i festeggiamenti, la società ha pubblicato la seconda relazione d’impatto. Due le caratteristiche principali: abilitare un cambiamento nel contesto territoriale e innescare legami di comunità. Non solo relazioni tra persone, ma anche tra persone ed ecosistemi, tra città e montagna, tra reti e comunità, tra generazioni, tra spazio e tempo, tra corpi. Avanzi Discover, in questo suo secondo anno di esercizio, si è concentrata su questo. Costruire relazioni di comunità: desiderio di comunità e comunità di desiderio, riflettendo attorno a questa locuzione all’interno di un campus residenziale di co-progettazione e discussione collettiva per riflettere e apprendere nuovi modi di lavorare a partire dal desiderio, inteso come elemento generativo di comunità e territori. Il campus e i due anni di gestione hanno portato ad intuire gli ingredienti in grado di innescare questa forma di comunità territoriale, costituita da soggetti che si aggregano attorno a visioni e istanze condivise, e che ambiscono a trovare nuove strade da intraprendere collettivamente per affrontare le sfide del nostro tempo. Persone che disegnano intenzioni attorno a desideri comuni, e che attivano le energie per la loro realizzazione.
Gli esiti del lavoro di ricerca-azione si possono ritrovare nella pubblicazione “Comunità di desiderio: strumenti per l’agire collettivo” redatta da Avanzi in collaborazione con la biblioteca delle resistenze contemporanee della Casa del Parco.