Entrato in vigore da quasi 7 anni, il Codice del Terzo Settore (D.Lgs. 3 luglio 2017 n. 117) costituisce ormai il riferimento normativo indispensabile per tutte le iniziative che riguardano la promozione di inziative ad impatto sociale e l’innovazione dei meccanismi di organizzazione della socialità e dei beni comuni. La rigenerazione urbana è un ambito di attività entro cui si è ormai definitivamente affermato il ruolo decisivo del terzo settore come partner strategico per le amministrazioni pubbliche interessate a riempire di contenuti “sociali” nuovi e vecchi “contenitori” e attivare servizi volti a rafforzare i legami comunitari.
All’interno del titolo V del Codice (specificamente dedicato ad istruire il rapporto degli Enti del Terzo Settore con gli Enti pubblici), l’art.55 introduce gli istituti della co-programmazione e della co-progettazione. Si tratta di procedure dedicate a valorizzare la collaborazione tra la PA e il terzo settore in funzione, rispettivamente, della individuazione dei bisogni da soddisfare sul territorio e della eventuale realizzazione di specifici progetti o inziative atte a soddisfarli. Si tratta di procedure di tipo straordinario a cui ricorrere in tutti quei casi in cui per qualche ragione questi risultati non possono essere facilmente raggiunti nell’ambito dell’ordinaria amministrazione e con le competenze e risorse interne.
KCity –socio Audis che da 15 anni si occupa di rigenerazione urbana ad impatto sociale– ha avuto recentemente diverse occasioni di avvalersi di queste procedure, che si sono rivelate utili a sostenere la propria visione della progettazione come occasione di attivazione e sviluppo di forme di intelligenza sociale per gestire problemi progettuali complessi e sofisticati.
Ad esempio val la pena richiamare che:
• A Busto Arsizio, KCity è stata recentemente affidataria di un incarico di servizio di assistenza tecnica alle attività di coprogrammazione e coprogettazione nell’ambito della strategia Boost che prevede la valorizzazione di spazi di nuova realizzazione nell’ottica della creazione di un ambiente salutare intergenerazionale.
• A Milano, KCity è stata incaricata di condurre il percorso di coprogrammazione con cui veicolare la definzione della nuova identità e il contenuto del servizio offerto 35 Centri di Aggregazione Multifunzionale distribuiti nel territorio, puntando a superare alcune criticità tra cui la sovrapposizione di utenza con altri servizi e la scarsa attrattività nei confronti delle giovani generazioni.
• A Livorno, a KCity è stato richiesto di istruire la procedura di co-progettazione dei servizi da insediare negli Hangar creativi –spazio in corso di riqualificazione che l’Amministrazione intende dedicare a funzioni culturali-artistiche e sociali e gestire con la partecipazione attiva di associazioni del mondo della cultura e del sociale, sperimentando l’approccio del riuso transitorio.
Alla luce di queste esperienze sembrano essere due gli orizzonti di innovazione verso cui concentrare gli sforzi per valorizzare al massimo il potenziale di queste procedure nell’ottica degli approcci integrati allo sviluppo del territorio:
1. Il coordinamento con le procedure che rigurdano la realizzazione delle opere (Codice degli Appalti), puntando a ridurre al massimo i momenti in cui ci si trova in presenza di contenitori “vuoti” o di servizi “senza casa” e valorizzando gli input reciproci che progettazione fisica e progettazione sociale possono darsi
2. L’applicazione di metodi di design dei servizi e di tecniche di facilitazione degli incontri che permettano di massimizzare il coinvolgimento degli Enti, non solo per la condivisione di conoscenze, ma anche per la generazione di input progettuali, anche avvalendosi delle possibilità offerte dalla normativa (in particolare dalle normative sugli usi temporanei degli spazi) per fare delle sperimentazioni pratiche dell’operatività del servizio prima di arrivare alla definizione della sua configurazione finale.