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La Casa del Parco Adamello e il nuovo festival per la rigenerazione territoriale attraverso l’outdoor

La Casa del Parco Adamello e il nuovo festival per la rigenerazione territoriale attraverso l’outdoor

di Giovanni Pizzochero
In un’epoca segnata da crisi climatiche, spopolamento e trasformazioni culturali, la montagna torna al centro del dibattito come luogo di possibilità. Non certo come un'entità monolitica, ma un insieme di narrazioni e significati: dalla montagna storica a quella economica, dalla montagna come luogo dell'anima a quella come spazio di competizione o rifugio. E luogo di immaginario collettivo, spesso idealizzato attraverso rappresentazioni mediatiche e culturali.

Le aree montane intermedie, spesso trascurate nelle rappresentazioni dominanti, possono essere lette come spazi di connessione e mediazione: luoghi in cui si intrecciano passato e futuro, natura e cultura, urbano e rurale. Questi territori non si definiscono soltanto per la loro altitudine o conformazione fisica, ma per una particolare combinazione tra le caratteristiche della montuosità e le pratiche antropologiche che li abitano. In questa prospettiva, diventano ambienti in cui sperimentare nuove forme di abitare e di sviluppo, conciliando le urgenze climatiche con energie sociali emergenti e modelli di gestione sostenibile. Si tratta di spazi capaci di rigenerazione, in cui l’abitare non è un atto statico, ma un processo dinamico di adattamento, cura e co-progettazione.

In questo contesto si è inserito il festival "Corpo Montagna", che si è svolto dal 30 maggio al 2 giugno 2025 in Val Saviore, tra Cevo e Saviore dell’Adamello. Ideato e organizzato da Avanzi e dalla Casa del Parco Adamello, il festival ha provato ad esplorard la montagna come spazio di relazione, sperimentazione e trasformazione attraverso pratiche outdoor collettive. Non semplicemente attività sportive, ma esperienze collettive non competitive per tracciare nuove frontiere di innovazione sociale e ambientale. 

Movimento individuale inteso in questo caso come pratica outdoor. E movimento collettivo inteso come rete di soggetti che tra le Alpi e gli Appennini stanno immaginando che le terre alte possano essere il luogo di un nuovo modello di sviluppo, di un nuovo mondo, di un nuovo spazio di relazione e trasformazione. Lo fanno sperimentando, mettendosi alla prova, stando lì. Restare, con caparbietà e pazienza, nelle contraddizioni e interpretando il processo esso stesso come strumento di rigenerazione. 

Questo è l’approccio adottato da Avanzi nella gestione della Casa del Parco Adamello, un esempio di rigenerazione territoriale nelle aree interne della montagna di mezzo. Dopo anni di inattività, la struttura è stata riattivata ormai da quasi 4 anni come spazio multifunzionale che ospita eventi culturali, percorsi di valorizzazione delle pratiche e dei saperi di montagna, e proposte di formazione e co-progettazione. Oggi è gestita in forma di SRL società benefit, con l’intenzione di servirsi di un veicolo di impresa non tanto per la generazione di profitto, quanto come strumento di intrapresa, di imprenditività.

Il modello adottato dalla Casa del Parco si ispira per alcuni versi al concetto francese di "tiers-lieux", spazi ibridi che combinano lavoro, cultura, formazione e abitare, con una governance partecipata e un forte radicamento territoriale. In Francia, i tiers-lieux sono stati sviluppati attraverso politiche pubbliche e investimenti significativi, diventando possibili strumenti di riequilibrio territoriale e innovazione sociale. In Italia, nell’esperienza della Casa del Parco Adamello, l’attitudine del progetto suggerisce che sia possibile adattare questo modello alla specificità locale, di una Valle pur nel cuore della Lombardia soggetta a diverse fragilità socio infrastrutturali, promuovendo la rigenerazione non solo fisica degli spazi, ma anche delle relazioni e delle comunità che li abitano. 

Attraverso iniziative come il festival "Corpo Montagna", la Casa del Parco Adamello si propone di contribuire alla costruzione di una cultura della montagna che valorizzi la coabitazione, l'interdipendenza e l'innovazione sociale, offrendo un esempio concreto di come le terre alte possano diventare laboratori di possibilità, sperimentazione e trasformazione


04/06/2025
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