È nelle città che nasce il cambiamento ed è nelle città che si possono vincere le grandi sfide globali del nostro tempo: quella tecnologica, quella demografica, quella climatica, quella dei valori.
Di questo si è parlato il 25 e 26 ottobre a BASE Milano nel corso di Future4Cities, prima edizione del festival delle città che cambiano. Ad organizzarlo la comunità di Will Media, l’agenzia specializzata in trasformazioni urbane From, il centro culturale polifunzionale BASE, location perfetta per questa iniziativa, la Rappresentanza in Italia della Commissione europea.
Sono state due giornate ricche di appuntamenti aperti a tutti e non solo agli addetti ai lavori.
Visite guidate alla scoperta della Milano che cambia, workshop per la condivisione di competenze, esperienze, strumenti e pratiche del city making, incontri, dibattiti, live podcast, ma anche musica e comedy. Con al centro ospiti di assoluto valore e prestigio.

Il momento centrale è stato quello in cui sono stati premiati i progetti innovativi che stanno cambiando il volto delle città in Italia, selezionati da una giuria di qualità tra le oltre 370 candidature pervenute.
Se le città sono il luogo dell’innovazione pubblica e privata, è giusto attribuire visibilità e valore ai tanti progetti dislocati lungo la penisola che non meritano di restare relegati alla dimensione locale.
La loro qualità e varietà andranno a costituire una vera e propria “mappa” di chi e come sta cambiando le città nel nostro Paese.
I vincitori per ciascuna delle categorie del premio:
AMBIENTE
Prato Urban Jungle e Prato Forest City -> clic
MOBILITÀ
Bologna Città 30 e Bicipolitana bolognese -> clic e clic
COMUNITÀ
Case di Quartiere di Brindisi -> clic
SVILUPPO ECONOMICO LOCALE
Un negozio non è solo un negozio -> clic
INNOVAZIONE
Homes4all: a Torino il diritto all'abitazione si innova -> clic
RIGENERAZIONE URBANA
SUPERTrento -> clic
I vincitori delle menzioni speciali:
PICCOLO COMUNE
Comunità energetica rinnovabile di Carloforte -> clic
CITTADINI DEL FUTURO
Plurals: Broaden Horizons -> clic
BOTTOM-UP
La cooperativa ènostra a Gubbio -> clic
GIOCO DI SQUADRA
PIDS - piccole iniziative di intrattenimento socio culturale -> clic
Annalisa Gramigna: «Il successo di questo evento è il segnale che oggi l’attenzione per le città è massima e coinvolge tutti»
Della qualificata giuria che ha selezionato i progetti premiati, ha fatto parte anche Annalisa Gramigna, che per la Fondazione di Anci IFEL si occupa di politiche di sviluppo sostenibile dei territori. L’abbiamo raggiunta per un commento al festival e per sapere cosa porterà dietro di questa esperienza.
«Spesso -ci racconta- in questo tipo di eventi troviamo un pubblico di addetti ai lavori. Il successo di Future4cities si deve invece alla capacità di parlare a una vastissima varietà di soggetti: sindaci, architetti, urbanisti, ma anche immobiliaristi ad esempio, e soprattutto una marea di giovani. Così si percepisce realmente che la città è di tutti e i suoi cambiamenti ci riguardano tutti da vicino. Il merito è senz’altro degli organizzatori, bravi ad attivare i giusti collegamenti, con format freschi, originali, attenti all’ingaggio del pubblico. E poi una location straordinaria come Base Milano».

Tra le varie categorie di progetti in concorso, Annalisa Gramigna ha seguito in particolare quella del “Gioco di squadra”. La menzione speciale è andata ad una iniziativa che ha unito oltre 180 associazioni di Milano e che oggi, grazie ad un accordo con l’amministrazione, rende estremamente semplice l’organizzazione di piccole iniziative diffuse a carattere socio-culturale.
«Ciò che mi ha colpito -prosegue Gramigna- oltre alla grande quantità di proposte presentate, è l’eterogeneità dei soggetti che hanno candidato progetti, segno che in questo particolare momento storico l’attenzione per le dinamiche delle città è alta e coinvolge tante tipologie diverse di attori che, spesso, stanno lavorando insieme per le soluzioni. Bella anche la partecipazione di tanti piccoli comuni, che di solito immagini più in difficoltà nel restare agganciati alla contemporaneità e che invece in molti casi dimostrano idee e risorse non indifferenti, certo non da soli ma con i partner giusti. Segno che l’amministrazione condivisa è in effetti una soluzione generativa»