Quasi cinque mila metri quadrati di cemento, acciaio e vetro: così si presentava all'inizio degli anni Sessanta il sogno Saint Gobain a Caserta. Un sogno industriale in una realtà molto povera com'era la Terra di Lavoro circa quarant'anni fa, un sogno che è rimasto tale. Quattro imponenti edifici di diversi colori, rosso, arancione, giallo ocra e giallo paglierino, compongono l'imponente macchina industriale Saint Gobain. Chi vedeva nei finestrini per auto prodotti dall'industria pisana un futuro ricco, sano e proficuo per la provincia casertana, ora è costretto a ridimensionare i propri sogni.
Quello che resta della Saint Gobain è la carcassa di una balena sventrata, in parte recuperata grazie ad interventi di riqualificazione urbana partiti negli anni '90. Gli scatti di Salvatore Di Vilio immortalano l'intera area di quello che fu un sogno industriale, prima e dopo il processo di rigenerazione che ha coinvolto l'ex area industriale. Le foto, alcune scattate in esclusiva per AUDIS, sono estrapolate da un percorso che Salvatore Di Vilio compie da oltre vent'anni all'interno di fabbriche dismesse.
Salvatore Di Vilio frequenta la facoltà di Architettura di Napoli negli anni 80', che poi abbandona per dedicarsi attivamente alla fotografia. Partecipa a mostre e rassegne nazionali e internazionali sia come singolo sia in collaborazione con il gruppo Underworld. Le sue ultime mostre sono: Napoli, Spazio Feltrinelli, Il turista incantato, 2006; Napoli, Sala Esposizione Istituto Cervantes, Diaproezione: Nel cuore del Barocco Uno studio sul Mausoleo di Don Pedro de Toledo Napoli 1560 - Napoli 2006; Orvieto, Palazzo dei Setti, Prima del Ballo, 2007; Lishui, Cina 13° Festival Internazionale di Fotografia, Il turista incantato, 2007; Montecchio Emilia (RE), Castello di Montecchio - 26° Foto Festival - Opere Ricerche Fotografiche, 2008-2009; Pordenone, Galleria la roggia - Il turista incantato, 2010.
(testo di Eugenio Tinto)