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Scatti d'autore (CASALE MONFERRATO)
Restauro e riuso del Paraboloide, di Fabio Oggero

Il territorio casalese, dai centri urbani di pianura sino alle colline, è costellato delle tracce lasciate nel corso dei secoli dall’industria del cemento e dei leganti, siano essi siti estrattivi della materia prima, infrastrutture di trasporto o stabilimenti di produzione. Fra queste tracce, il Paraboloide di Casale Monferrato, suggestiva struttura per la lavorazione del clinker realizzata a servizio dello stabilimento Italcementi, emerge come landmark e simbolo di questa peculiare identità. Il valore dell'edificio risiede non solo nel suo legame con la storia produttiva locale ma anche nella particolare struttura, come sottolineato nella dichiarazione d’interesse culturale che ne determina l'obbligo di tutela «in quanto significativa testimonianza di archeologia industriale in cemento armato degli anni ‘30 del XX secolo, esempio caratteristico per la tipologia costruttiva, le tecniche e i materiali adoperati».

Dal 2006, il Comune di Casale Monferrato è parte dell’Associazione Il Cemento nell’Identità del Monferrato Casalese, che accomuna istituzioni, enti privati e abitanti. Con il supporto scientifico del Politecnico di Torino e il contributo di fondazioni bancarie e imprese locali, l’Associazione si adopera per far riconoscere questa peculiare identità, per vederne riconosciuto il contributo fondamentale allo sviluppo sociale ed economico del territorio e per tutelare e valorizzare le testimonianze materiali e immateriali conservatesi.

Alla prima fase di azione, che ha riguardato la conoscenza di tale patrimonio e la catalogazione dei beni del patrimonio industriale, e alla seconda fase, in cui sono state delineate le strategie di tutela, valorizzazione e fruizione caratterizzate dall’organizzazione a rete di tali beni, segue ora la fase operativa della rigenerazione delle testimonianze individuate come di particolare interesse. Le strategie di questa fase perseguono una duplice finalità: salvaguardare edifici, impianti e conoscenze che testimoniano le tradizioni di lavoro della comunità e attivare, al tempo stesso, un nuovo modello di sviluppo che – facendo seguito al riconoscimento dei beni del patrimonio industriale come uno degli elementi fondativi di tale sviluppo – integri la crescita del territorio con il mantenimento della sua identità industriale.

Il progetto “Rigenerazione urbana. Restauro e riuso del Paraboloide”, elaborato su iniziativa del Comune di Casale Monferrato e dell'Associazione Il Cemento, si propone la riqualificazione dell'edificio e del suo intorno, garantendo, tramite l’intervento di restauro e riuso del manufatto, la conservazione delle tracce del patrimonio cementiero e, attraverso il ridisegno dello spazio pubblico, l’innesco di un processo di rigenerazione che rinnovi il tessuto urbano e sociale del quartiere e della città.

Il progetto è stato presentato nell’ambito dei contributi previsti dal DPCM 21 gennaio 2021 “Assegnazione ai Comuni di contributi” per investimenti in progetti di rigenerazione urbana volti alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale nonchè al miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale.

Per conseguire gli obiettivi del Bando, il progetto prevede la riqualificazione strutturale dell’edificio del Paraboloide, che versa in gravi condizioni di degrado e il suo riuso come piazza coperta destinata a ospitare eventi vari, in particolare manifestazioni e attività sportive. Attraverso opportune dotazioni che consentiranno di visitarne gli spazi sotterranei e la tettoia sommitale, l’edificio diventerà anche museo di se stesso e nodo centrale della vasta rete locale di luoghi della cultura produttiva del cemento.

Il recupero dell’edificio viene accompagnato dalla riqualificazione dell'area pubblica circostante, attualmente connotato dalla prevalenza di ampi spazi disgregati e con una debole destinazione funzionale; il nuovo disegno, improntato sulla rinaturalizzazione di questo tassello urbano in continuità con il sistema del verde già esistente, potenzierà il ruolo dell’area come polo dello sport e del tempo libero, garantendo caratteristiche di polivalenza che permettano di accogliere sia eventi che attività sportive quotidiane, anche grazie ad attrezzature di libero accesso.

Il progetto risulta tra le opere attualmente ammesse e finanziate per gli anni 2021-2026 dai contributi previsti nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

 

Manuel Ramello e Alessandro Depaoli

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Fabio Oggero
Nato a Torino si laurea in architettura presso la Facoltà Architettura di Torino. Si concentra sull’importanza della rappresentazione critica del manufatto architettonico e diviene fotografo di architettura e paesaggio. Attualmente realizza portfolii di architettura per una committenza essenzialmente progettuale. Il lavoro fotografico di Fabio Oggero si identifica nella ricerca iniziata dalla scuola di Dusseldorf espressa dal progetto americano dei New Topographics e – ancora prima – dalle esplorazioni della “nuova oggettività germanica” della Neue Sachlichkeit dei primi anni venti. Ispiratori della sua ricerca sono Gabriele Basilico, Andreas Gursky, Thomas Struth, Hélène Binet e Todd Hido. Collabora con Phos, centro per la cultura dell’immagine di Torino, partecipato a residenze di artista incentrate sull’analisi del paesaggio antropizzato.
www.fabiooggero.it
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