L’edizione 2015 di Urbanpromo si è aperta alla Triennale di Milano con un convegno organizzato da INU, AUDIS e Federimmobiliare. Il titolo dice tutto: “Pubblico e privato tra rigenerazione urbana e ripresa dell’edilizia. La difficile ricerca di strategie ed azioni condivise”. Un confronto aperto e serrato tra il pubblico - le amministrazioni comunali rappresentate da Torino, Bologna, Ferrara – con il variegato mondo degli imprenditori – imprese, promotori, real estate, investitori, banche (compresa la BEI) - e quello delle professioni. Obiettivo, ragionare insieme su alcuni dei più cruciali problemi della città odierna quali rigenerazione urbana, rinnovo edilizio e riqualificazione degli ambiti periferici, qualità e fattibilità dei progetti, alla ricerca di strategie e percorsi comuni. Convegno riuscito perché dal confronto sono emerse una serie di idee, proposte e progetti, alcuni dei quali già avviati, dove concentrare gli sforzi per superare l’attuale momento critico.
I privati hanno lamentato il rischio urbanistico che penalizza la situazione italiana di fronte al quadro europeo, scoraggiando gli investitori stranieri dall’intervenire nel nostro paese: troppe leggi, incertezza nelle procedure, eccessiva lunghezza dei tempi. Il pubblico, pure condividendo l’assunto, ha segnalato i troppi vincoli che rendono complicata l’attività di pianificazione. Per uscire dallo stallo non sono necessarie nuove leggi ma si impone sicuramente un’opera di semplificazione e riduzione dell’abnorme apparato normativo; specie l’unificazione a livello nazionale del complesso degli strumenti di pianificazione moltiplicati a dismisura dalle legislazioni regionali. Dalle amministrazioni sono venute utili indicazioni sulle modalità per accelerare l’approvazione dei progetti di trasformazione delle aree ed immobili dismessi, agevolare il rinnovo del patrimonio esistente favorendo gli interventi di sostituzione edilizia anziché le più tradizionali ristrutturazioni, puntare con maggior decisione verso il social housing.
Gli operatori hanno dichiarato la loro disponibilità ad impegnarsi in progetti misti pubblico-privato. Ma il compito più importante riguarda la razionalizzazione del sistema sulla scia delle esperienze più avanzate a livello europeo, sviluppando percorsi innovativi di processo e di prodotto per assicurare una maggiore efficienza ed una conseguente riduzione dei costi.
Di grande interesse anche l’ultima sessione sulla qualità e fattibilità dei progetti con particolare riguardo alle direttive europee del nuovo programma 2014/2020. La presenza di Eugenio Leanza, vice direttore BEI, ha consentito di approfondire metodiche e tecniche sulle quali la presenza italiana è ancora deficitaria. In questo settore le esperienze sviluppate da AUDIS con il Protocollo della qualità urbana sono state molto apprezzate.
In conclusione una iniziativa di grande interesse seguita da un numeroso e qualificato pubblico, tanto che i promotori si sono impegnati a realizzare un tavolo di concertazione permanente per misurare l’avanzamento delle sperimentazioni e costruire un patrimonio di buone pratiche da diffondere in tutto il paese.
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