L'editoriale del Presidente di Audis Tommaso Dal Bosco Negli ultimi anni, il fenomeno della chiusura dei locali commerciali nelle città medie italiane si è accentuato, alimentando una spirale di degrado urbano difficile da invertire. Sebbene manchino dati dettagliati per singole città, l'evidenza empirica e gli studi sulle dinamiche urbane suggeriscono che il fenomeno sia più grave nelle realtà meno integrate nei circuiti turistici e nei poli economici nazionali.
L'editoriale del Presidente di AUDIS Tommaso Dal Bosco È uscito un nuovo libro del giornalista milanese Gianni Barbacetto il cui titolo è Contro Milano. Ascesa e caduta di un modello di città (Paper First p. 365 € 18,00). Non l’ho (ancora) letto ma dai lanci di agenzia e da alcuni junkets che da un paio di settimane circolano, si tratta di una dura critica alle politiche di sviluppo urbano (forse, meglio, immobiliare) della città indicate solitamente come “modello Milano” ma, soprattutto, la retorica celebrativa che lo accompagna. Non c'è dubbio, infatti, che Milano sia stata uno straordinario esempio di capacità di attrazione di investimenti, ma con quali impatti?
L'editoriale del Presidente di AUDIS Tommaso Dal Bosco Non serve certo ricordare qui che le politiche abitative rappresentano una delle sfide più pressanti del nostro tempo, coinvolgendo non solo le città, ma l’intero sistema Paese. Un tema che come ben sappiamo si intreccia profondamente con la rigenerazione urbana, trasformandosi in una leva strategica per il futuro dei territori. Lo riprendo qui perché questa connessione è emersa con forza durante il side event di IFEL che ho avuto il piacere di moderare lo scorso 22 novembre a Torino, nell’ambito dell’assemblea ANCI. In quell’occasione, per prepararmi all’evento, avevo deciso di rileggere i documenti prodotti durante la mia esperienza in ANCI come responsabile delle politiche abitative, terminata circa dieci anni fa. La sensazione, rileggendoli, è stata disarmante. Stessi toni emergenziali e tema dominato da uno Stato che, unico in Europa, ha deciso, con il trasferimento delle competenze amministrative alle regioni, di uscire completamente di scena. Non solo sul piano finanziario ma anche rinunciando a svolgere un ruolo di indirizzo e coordinamento. L’unico cambiamento registrabile è un netto e tangibile aggravamento della situazione.
L'editoriale del Presidente di AUDIS Tommaso Dal Bosco Di fronte alle recenti dichiarazioni di Carlos Tavares, amministratore delegato di Stellantis, e di Federica Brancaccio, presidente dell'Associazione Nazionale Costruttori, emerge un quadro di richieste assistenzialistiche mascherate da appelli allo sviluppo economico. Tavares, con l’aria di chi avanza soluzioni "visionarie", suggerisce sostanzialmente che lo Stato debba sussidiare l’acquisto di automobili degli italiani; Brancaccio, dal canto suo, auspica l’introduzione di nuove politiche incentivanti simili al superbonus per finanziare ristrutturazioni edilizie, con lo Stato a caricarsi di nuovo degli oneri. A ben vedere, si tratta di istanze che puntano a sostenere il mercato, senza però affrontare le cause strutturali che rendono il Paese fragile.
L'editoriale del Presidente di AUDIS Tommaso Dal Bosco La riapertura autunnale dopo la pausa estiva è segnata per molte famiglie dai problemi connessi alla ripresa dei cicli scolastici. Una quota rilevante di queste è alle prese con il problema di un affitto per il proprio figlio che ha la necessità di andare all’università fuori sede. Ed è deprimente per me registrare che i meccanismi da 40 anni in qua (da quando all’università sono andato io) sono rimasti i medesimi, se addirittura non si sono aggravati.
Nell’ultimo editoriale prima delle ferie d'agosto dell’anno scorso (lo ritrovate a questo link) avevo commentato un post social in cui, osservando la vulnerabilità della rete elettrica di una grande città come Roma rispetto al sovraccarico determinato dall’abuso di condizionatori d’aria, veniva sottolineata l’assurdità di affidare la lotta al caldo soffocante a soluzioni solipsistiche di matrice individualista (si salvi chi può) e sistemi energivori (come i condizionatori), invece che pensare a soluzioni sostenibili sul piano della collettività. Ci voglio tornare sopra, intanto perché la questione, come ogni anno, torna a riproporsi con le calure estive, ma poi perché si coniuga con l’incessante percorso di ricerca in cui AUDIS è permanentemente impegnata permettendo di aggiungere elementi di riflessione che a me sembrano utili.
È stato presentato a Roma lo scorso 2 luglio il nuovo Centro del CNR, un luogo per la ricerca sulle città e sull’intelligenza urbana, aperto a reti di interesse e collaborazione scientifica. Ce lo raccontano Giordana Castelli e Roberto Malvezzi (CNR-DIITET)
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