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Crisi abitativa: il design strategico di KCity verso nuove comunità dell'abitare

Crisi abitativa: il design strategico di KCity verso nuove comunità dell'abitare

Per chi si occupa di questo tema e, soprattutto, per gli amministratori locali, è sempre più diffusa la consapevolezza dell’impatto che il problema sta rivelando in un numero crescente di città e in territori anche molto diversi e distanti dalle grandi aree metropolitane.
La recente risoluzione del Parlamento europeo (del 10 settembre 2025) sul possibile ruolo degli investimenti della politica di coesione per risolvere l'attuale crisi abitativa indica con chiarezza la necessità che i singoli Stati membri e le regioni europee elaborino strategie di risposta, anche riprogrammando l’impiego dei fondi 2021-2027. Nel frattempo, però, senza piani nazionali e a fronte anche di una contrazione della spesa pubblica su alcune misure che negli anni passati avevano sostenuto le famiglie (in particolare, quelle in affitto), le amministrazioni locali si ritrovano a essere i terminali di un sistema debole, gravato da molte problematicità, impreparato all’esponenziale allargarsi delle aree di fragilità, disagio, rischio di esclusione.

Come reagiscono e si attrezzano i territori? Per molti, la strada della collaborazione -tra comuni, per elaborare soluzioni di sistema, e tra amministrazioni e attori locali, per reperire e orientare le risorse alla risoluzione dei problemi condivisi- sta rivelandosi non solo come una necessità, ma come un potenziale generatore di cambiamenti di fondo, nel modo di concepire e attuare il welfare locale.
Questa l’ottica in base alla quale si sta sviluppando, ad esempio, il percorso degli Stati Generali dell’Abitare del Comune di Cuneo, istruito da KCity –socio Audis che vanta esperienza di lunga data nel campo del design strategico delle politiche abitative. Obiettivo del percorso è di arrivare a definire, un piano di azioni articolato a supporto della creazione di un nuovo sistema locale per l’abitare condiviso con gli attori locali (da qui la collaborazione con l’impresa sociale torinese Labins per gli aspetti di facilitazione partecipativa).
Quattro le aree di lavoro individuate: 

1.    Il contrasto al vuoto abitativo e la facilitazione al recupero dello sfitto sul mercato privato
2.   Lo sviluppo di “comunità dell’abitare”, attraverso reti solidali e forme neo-mutualistiche
3.    L'articolazione dei sistemi di presidio, in logica di supporto e prevenzione, accompagnamento e gestione sociale, lavoro culturale
4.    La definizione di nuovi modelli e strumenti per l’abitare pubblico.

La fase del percorso in atto punta a far emergere idee-progetto e a sondarne prospettive di fattibilità e di impatto, per arrivare entro dicembre a un piano operativo, che indichi le priorità e tracci i possibili percorsi attuativi.
L’ampia esperienza di KCity nel campo delle politiche abitative, ed in particolare le attività svolte negli ultimi anni a supporto della definizione dei Piani dei servizi abitativi e sociali in Lombardia, offre un importante punto di partenza per un lavoro che si sta orientando alla specificità del contesto locale e alimentando del contributo di tutti gli attori interessati.
In questo modo si punta a definire, insieme al contenuto della strategia, anche possibili modelli di governance, allestendo strutture permanenti di collaborazione per lo sviluppo del welfare locale: una modalità diversa che, nata dalla urgenza di risposta alla crisi, può permanentemente ridisegnare il rapporto tra amministrazioni e attori locali, per politiche dell’abitare dei territori.

Per approfondire:
https://www.comune.cuneo.it/novita/stati-generali-dellabitare-verso-una-strategia-condivisa-per-affrontare-le-nuove-sfide/ 
https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/TA-10-2025-0187_IT.html 
 


03/11/2025
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