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Spazio pubblico e nuove forme di partecipazione: il contributo di Avanzi alla Conferenza degli Urbanisti

Spazio pubblico e nuove forme di partecipazione: il contributo di Avanzi alla Conferenza degli Urbanisti

di Arianna Richetti e Emma Loi
Dal 18 al 20 giugno si è tenuta la ventisettesima edizione della Conferenza Nazionale della Società Italiana degli Urbanisti (SIU). Il tema della conferenza era la publicness, le sfide della dimensione pubblica nelle città e nei territori. Avanzi - Sostenibilità per Azioni vi ha partecipato portando due contributi, centrati su due progetti che stiamo seguendo, che affrontano la questione di cosa è “pubblico” oggi nella città, come sostenerlo e abilitarlo. 

Il primo progetto è “Spazio Lampo”, living lab realizzato a Brescia all’interno del progetto “La scuola al centro del futuro”, sviluppato nell’ambito della SUS (Strategia di Sviluppo Urbano Sostenibile), promossa da Regione Lombardia. Avanzi - Sostenibilità per Azioni è incaricato dell’accompagnamento all’implementazione di un community hub per il quartiere Don Bosco, una zona caratterizzata da marginalità socio-economica-culturale e consistente presenza di persone con background migratorio. Spazio Lampo è un dispositivo e un soggetto locale temporaneo, che opera per favorire mobilitazione dal basso e presidio pubblico.

Il secondo progetto è “Open Casello”, promosso dalla Direzione Giovani del Comune di Milano, che ospita servizi di orientamento (come lo sportello Informagiovani), ma è anche aperto e sollecita iniziative e proposte da parte delle nuove generazioni. Qui Avanzi è presente all’interno di una compagine formata da BASE Milano e Codici Ricerca e Intervento.

Per entrambi i progetti, la discussione si è concentrata su alcune domande di ricerca e di intervento che ci paiono oggi cruciali. Quali strumenti abbiamo per permettere alle persone di agire il “dominio pubblico”? Come abilitare la “città del desiderio”, in cui il diritto allo spazio pubblico sia orizzontale e universale? Come far sì che le politiche pubbliche riconoscano l'indeciso, l'apertura, la possibilità dell’errore che genera apprendimento? Come far coesistere dimensione istituzionale e informale nello stesso luogo? Come trasformare un processo partecipativo in un modello di governance condivisa? In che misura la localizzazione nella città dello spazio influenza il suo funzionamento e accesso? 

La partecipazione alla Conferenza SIU ha rappresentato un’occasione di confronto particolarmente stimolante, non solo per la rilevanza delle tematiche affrontate, ma anche per l’opportunità di dialogare con il mondo della ricerca scientifica.
Grazie al confronto con i partecipanti alla conferenza, abbiamo iniziato a formulare una nostra posizione. Si tratta al momento di una formulazione tentativa, su cui vorremmo proseguire la ricerca, arricchendola di ulteriori evidenze e stimolando la discussione. 
In sintesi, crediamo che una dimensione di publicness si possa generare se i soggetti invisibili sono nelle condizioni di partecipare ed essere com-presenti nello spazio pubblico, liberi di manifestarsi e prender parola, rendendolo luogo di elaborazione di azioni orientate a generare impatto sulla città. E possa riprodursi se le esperienze si dimostrano in grado di abbracciare l’inatteso e la complessità come motori di innovazione, rifiutando la linearità dei processi, il controllo e la pianificazione totale e accogliendo l’imprevisto e l'effetto sorpresa.


22/09/2025
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