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Incognita “federalismo demaniale”: tra difficoltà amplificate dal D. Lgs. 85/2010 e un nuovo iter per il trasferimento devolutivo con il “decreto Fare” (D.L. 69/2013)

Incognita “federalismo demaniale”: tra difficoltà amplificate dal D. Lgs. 85/2010 e un nuovo iter per il trasferimento devolutivo con il “decreto Fare” (D.L. 69/2013)

Nel più ampio processo di dismissione del patrimonio pubblico immobiliare statale, in attuazione alla legge n. 42 del 2009 in materia di federalismo fiscale, è stato emanato il decreto legislativo 28 maggio 2010, n. 85 sul federalismo demaniale, riguardo al “fenomeno devolutivo, accessorio al federalismo fiscale, che consiste nel trasferimento agli enti territoriali di beni di proprietà dello Stato”. Sembrava che da maggio 2010 si fosse messo in moto un processo irreversibile relativo all’attribuzione di beni di proprietà statale a Regioni ed Enti locali, invece si sono verificati numerosi problemi.

In primo luogo il decreto ha previsto che tutte le procedure devolutive debbano essere imprescindibilmente attivate dall’ente territoriale destinatario della proprietà del bene, ma le liste contenenti beni non disponibili e disponibili al trasferimento, le cosiddette black list e white list elaborate da parte dell’Agenzia del Demanio su direttiva delle Amministrazioni statali, sono state ritenute sostanzialmente inutili dagli enti locali. Le black list e white list non si sono rivelate strumenti precisi e sono stati commessi molti errori di compilazione relativi ad ubicazione, occupazione dell’immobile, ecc. . Inoltre non sono state rispettate le scadenze per la definitiva approvazione delle operazioni di attribuzione e sono state riscontrate molte incongruità tra le richieste pervenute dagli enti locali ed i beni messi a disposizione dalle varie strutture centrali dello Stato.

Con le prescrizioni del d.l. n. 85 del 2010 sono stati anche bloccati i Protocolli d’Intesa – sia in itinere che già sottoscritti – tra Agenzia del Demanio e Comuni per realizzare procedimenti di valorizzazione e alienazione di beni immobili, in quanto le amministrazioni locali hanno preteso per legge che anziché spendere denaro per l’acquisizione degli immobili in oggetto, questi venissero assegnati secondo le procedure devolutive del federalismo demaniale.
Sinteticamente, in sede di Commissione parlamentare per l'attuazione del federalismo fiscale della Camera dei Deputati, il 22 giugno 2011 la situazione è stata così descritta da Giuliano Barbolini (PD): «Deduco che ciò che figura nell’elenco dei beni trasferibili può anche essere per gran parte (…) costituito da beni che si trasferiscono per fare un dispetto. È una battuta, ovviamente».
Al fine di far ripartire la procedura devolutiva del federalismo demaniale, bloccatasi nel 2011, un importante aggiornamento normativo consiste nell’articolo 56 bis (dal titolo “Semplificazione delle procedure in materia di trasferimenti di immobili agli enti territoriali”) nel cosiddetto “decreto fare” (D.L. 69/2013). Il “governo Letta” ha proposto infatti agli enti territoriali di formulare nuovamente le richieste di acquisizione a titolo gratuito di cespiti all’Agenzia del Demanio. Dopo praticamente un anno dall’avvio delle richieste, l’iter per il conferimento devolutivo ancora non si è concluso.

(pubblicato il 20 novembre 2014)

20/11/2014
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