La situazione dei protocolli d'intesa per la valorizzazione delle caserme
Dopo gli accordi con Firenze, Roma, Torino e Milano, tra novembre e dicembre 2014 continuano gli iter di valorizzazione del patrimonio non più utile alle esigenze militari, ossia i protocolli d’intesa con tra Agenzia del Demanio, Ministero della Difesa e Amministrazioni locali coinvolte.
A Firenze è stato firmato un documento con il quale si conclude la prima fase del percorso impostato con l’accordo del 17 aprile 2014, che ha portato all’individuazione di nuove destinazioni d’uso di sette beni militari in questione, individuando un mix di funzioni pubbliche e private che spaziano dal residenziale fino a servizi pubblici, in linea con quanto previsto dal Comune e nel rispetto dei vincoli storico-artistici.
L’intesa con il Comune di Torino fa seguito a quella del 7 agosto scorso per la valorizzazione e razionalizzazione di 4 immobili strategici per il capoluogo piemontese. Sono state formalizzate le prossime azioni per lo sviluppo e l’attuazione dell’iniziativa, anche attraverso la successiva sottoscrizione di uno specifico accordo di programma per la variazione delle destinazioni urbanistiche dei beni.
L’accordo con il Comune di Trieste riguarda 10 beni, per la maggior parte non più utili per fini militari, il cui recupero con funzioni commerciali, residenziali, terziarie e ricettive rappresenta un’importante occasione di rivitalizzazione e rigenerazione del tessuto urbano, anche in termini di ritorno al Comune in forma di opere di urbanizzazione, e in generale di incremento delle dotazioni socio culturali del territorio.
A Padova, invece, 3 sono i beni che, a seguito della definizione di nuove destinazioni d’uso, saranno inseriti in un programma di dismissione e valorizzazione, anche attraverso il conferimento a fondi immobiliari. L’operazione consentirà, da un lato, di realizzare dotazioni infrastrutturali (parcheggi) per la città e, dall’altro, di soddisfare le necessità dello Stato di riduzione della spesa pubblica per locazioni passive.
Sempre in Veneto, il comune di Vittorio Veneto ha proposto nel settembre 2014 il riutilizzo di sette caserme dismesse e farne motore di sviluppo e benessere economico e sociale per la città. A novembre è stata ufficializzata la costituzione di un gruppo di lavoro operativo composto da Difesa, Demanio e Comune che avrà il compito di trovare e proporre una soluzione tecnica, amministrativa ed economica per riqualificare
Due, infine, gli accordi siglati con il Comune di Piacenza. Il primo rappresenta uno step importante nell’attuazione di quanto definito dal Programma Unitario di Valorizzazione Territoriale (PUVaT) di settembre 2012, e riguarda un portafoglio di 12 immobili statali per i quali il Comune si impegna a recepire gli scenari di trasformazione all’interno della strumentazione urbanistica. I beni saranno, successivamente, immessi sul mercato o inseriti in piani di razionalizzazione degli usi governativi al fine di ridurre la spesa per affitti. Con il secondo accordo, altri 7 immobili piacentini vengono inseriti in iniziative di valorizzazione e dismissione finalizzate all’abbattimento del debito pubblico o in operazioni di razionalizzazione degli spazi finalizzate al contenimento della spesa.
(contributo a cura di Federico Camerin - pubblicato il 18 dicembre 2014)
18/12/2014