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Recupero periferie urbane: per AUDIS importante l'impegno di 500 milioni programmato dal Governo

Recupero periferie urbane: per AUDIS importante l'impegno di 500 milioni programmato dal Governo

"Siamo felici per questo ulteriore segnale che il Governo ha voluto dare, in continuità con quanto già inserito nella Legge di stabilità 2016. Si tratta di un intervento significativo che traccia la strada: la rigenerazione delle città e delle nostre periferie è un nodo centrale per lo sviluppo del nostro Paese, in un percorso che deve essere collaborativo e inclusivo tra i diversi attori, - ognuno con i propri ruoli e competenze.  Un assunto che come AUDIS sosteniamo da tempo e che rimane per noi centrale. Per questo crediamo che architetti, ingegneri, urbanisti, economisti e sociologi devono inserirsi nel più ampio scenario che delineerà il futuro delle nostre città in chiave innovativa, cercando di sfruttare anche le occasioni che si creeranno grazie a questi finanziamenti programmati".

Questo il commento del Presidente di AUDIS Luca Talluri, a margine delle dichiarazioni del Presidente del Consiglio Matteo Renzi rilasciate nel corso di un intervento a Roma, nella sede dei Musei Capitolini, in occasione dell'evento "Italia, Europa: una risposta al terrore". Il presidente del Consiglio ha annunciato lo stanziamento di nuovi fondi per il recupero delle aree periferiche delle città italiane. Il finanziamento sarà destinato in primis alle città metropolitane: i progetti dovranno essere presentati entro la fine dell'anno e realizzati nel corso del 2016. Questi fondi vanno ad aggiungersi a quelli già inseriti nella Finanziaria 2016. Nella presentazione dello stanziamento Renzi ha espressamente parlato di "rammendo urbano", un concetto elaborato da Renzo Piano e posto al centro di una sua proposta concreta. "Era ora, lo aspettavamo da tempo": con queste parole il presidente del Consiglio nazionale degli Ingegneri, Armando Zambrano, ha commentato la notizia. "Con la rivoluzione digitale - ha proseguito - si arriverà ad una nuova organizzazione delle nostre città. E anche le nostre periferie, da zone troppo spesso degradate, potranno trasformarsi in luoghi di socializzazione, culla delle idee innovative e dello sviluppo imprenditoriale". Secondo Zambrano, "i fondi stanziati dal Governo rappresentano un'occasione davvero importante per l'inclusione sociale e per il miglioramento della sicurezza dei cittadini, che non può prescindere da un corretto governo del territorio, sia dal punto di vista sismico, sia sul versante del dissesto idrogeologico", ha concluso. Il presidente del Consiglio Nazionale Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori, Leopoldo Freyrie, ha affermato che si tratta di "un'operazione che gli architetti italiani sollecitano da tempo poiché un grande progetto d'investimento di idee sulle città è, soprattutto, un grande investimento sociale". Freyrie auspica però che si scelgano i progetti sulla base della qualità e non su complicati meccanismi burocratici. 

Dalle colonne de l'Unità, la presidente dell'Istituto Nazionale di Urbanistica, Silvia Viviani, plaude alla notizia, ma con un avvertimento: "È una buona notizia. La rigenerazione delle nostre città è una sfida da cui passa un gran parte della qualità del nostro sviluppo. Tuttavia è utopistico pensare che il rinnovo dei centri urbani passi per un impegno finanziario esclusivo da parte dello Stato. È fondamentale una 'chiamata' virtuosa delle risorse private".  "La rigenerazione urbana - continua la Viviani - andrebbe intesa in senso ampio e i nuovi standard dovrebbero tenerne conto stabilendo nuovi parametri: obiettivi come la qualità dei suoli, la resilienza naturale e sociale, la resistenza agli eventi metereologici estremi, il grado di innovazione tecnologica, dovrebbero essere espliciti e misurabili. Esperienze sono in corso. Si tratta di sostenerne l'efficacia e l'applicazione concreta".

(pubblicato il 3 dicembre 2015)

03/12/2015
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