L’Associazione non profit Grisù è stata fondata da un gruppo di professionisti di diversi settori (economisti, architetti, imprenditori ed esperti di comunicazione) che vivono tra l’Emilia-Romagna e l’estero, allineati sulla volontà di trasformare una ex-Caserma dei Vigili del Fuoco di Ferrara in una Factory della cultura e della creatività, con ricaduta sulla realtà territoriale e regionale, e di poter avviare una rete di collaborazione internazionale con altre Factory italiane ed estere.
L’Associazione è costituita da 10 professionisti di diversi settori e agisce come una sorta di facilitatore per la nascita dell’imprenditorialità creativa.
Siamo a Ferrara, dove 4000 mq. inutilizzati dal 2004 in via Poledrelli sono stati concessi dalla Provincia a Grisù in comodato d’uso gratuito, per un minimo di cinque anni. Le motivazioni della scelta dell’edificio consistono nella sua posizione centrale, nel forte appeal architettonico ed estetico e, non ultimo, nella volontà di riqualificazione e valorizzazione dell’area. Lo sviluppo del valore è dato dall’insediamento progressivo di circa 20 imprese produttive a valenza culturale e creativa (ora le imprese insediate sono 12, alcune stanno affrontando i lavori di sistemazione degli spazi assegnati mentre altre sono già attive) che comporta necessariamente una forte attrattività nei confronti del bene.
L’Associazione – che prende il nome dal famoso traghetto, Grisù, dell’omonimo cartone animato degli anni Settanta, che “da grande” voleva fare il pompiere – si pone come responsabile primaria dello spazio, oltre che facilitatore per la nascita di una nuova imprenditorialità creativa. Le imprese, selezionate tramite bando, si impegnano a ristrutturare gli spazi loro assegnati e a contribuire al mantenimento degli spazi collettivi, a fronte del comodato gratuito pluriennale degli spazi stessi.
La novità del progetto, per cui Spazio Grisù si sta rivelando un vero e proprio modello a livello italiano, consiste nel fatto che l’immobile non è stato occupato, ma si è cercato un accordo con l’Amministrazione, con cui si stanno studiando formule contrattuali innovative per la legislazione italiana in termini di spazi dismessi. Inoltre il progetto è partito senza attendere finanziamenti, ma utilizzando le energie e le disponibilità di soci, imprese e simpatizzanti; questo ha accresciuto la motivazione al progetto e il senso di appartenenza al luogo.
Sono moltissimi i convegni, i workshops e gli incontri operativi, che si svolgono in tutta Italia, sul tema delle dismissioni creative a cui l’Associazione “Grisù” è stata chiamata, nel corso dell’ultimo anno, a portare la sua esperienza, anche grazie al grande lavoro di promozione del progetto realizzato attraverso i media nazionali. L’Associazione sta partecipando a vari bandi e calls per il reperimento di nuovi fondi da destinare al progetto. La vasta corte interna alberata dell’ex Caserma, dopo esser stata ripulita da tonnellate di rifiuti, accumulatisi negli anni, nel 2013 ha ospitato la prima edizione del Festival di musica anglosassone “The Secret Garden”, cui seguirà quest’anno la seconda edizione, per un totale di 13 concerti. La finalità è quella di agevolare l’espansione di realtà imprenditoriali, avviate da poco, ma potenzialmente in forte crescita e, successivamente, avviare start up di imprese creative, dando i locali in gratuità.
Spazio Grisù vuole anche essere uno spazio in cui organizzare workshops, in collaborazione con Università italiane e straniere che si occupano di tematiche legate all’arte, all’architettura, al design, al fund raising e all’economia della cultura.
Il progetto si propone di riportare periodicamente in città eccellenze ferraresi che ora lavorano con successo all’estero, ma anche di invitare eccellenze internazionali interessate ad uno scambio con la creatività italiana, soprattutto coinvolgendo paesi emergenti in espansione, come il Brasile, l’India e la Cina (da alcuni di questi paesi si sono già avuti forti segnali di interesse per il progetto). Le potenzialità in termini di sviluppo e visibilità per la città e per la Regione Emilia-Romagna sono evidenti dato l’altissimo livello di interesse in ambito europeo per il binomio cultura/sviluppo e per il recupero di spazi dismessi.