Edifici cadenti, aree industriali non più utilizzate, vuoti urbani che rifioriscono. Si trasformano grazie ad associazioni e cittadini, veri e propri pionieri, che rendono gli spazi inutilizzati un “bene comune”. Da Nord a Sud la rigenerazione urbana si diffonde nel nostro paese e contagia con i valori della condivisione. Cambia l’aspetto di interi quartieri, coinvolge nuovi spazi di lavoro, i coworking, ma anche sale cinematografiche chiuse da anni. Come quella del cinema Impero a Roma. Parte proprio da qui il nostro viaggio nell’Italia che si rigenera.
C’è stato un periodo in cui Roma coincideva con la parola cinema. Erano gli anni Cinquanta e Sessanta e la Capitale era un set perfetto. Nelle sale cinematografiche ci si incontrava, nascevano amori, si accendevano dibattiti, magari dopo un film neorealista. Tutt’altro scenario nel presente, tra la crisi del settore e la chiusura continua delle sale. Dai Parioli a Portuense, dal Pigneto al centro storico, sono 43 quelle censite dal Campidoglio che hanno spento i proiettori negli ultimi dieci anni. Eppure proprio da qui, da questi “abbandoni” urbani, sta sbocciando una nuova stagione.
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(Pubblicato il 14 dicembre 2016)
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