Fare il pane è un atto agricolo, che riconnette alla Terra. Commercializzarlo comporta gestire uno spazio che è una presenza significativa in un paese, o in un quartiere di un centro più grande, perché una bottega del pane non è un normale negozio e gestirla è un progetto d’impresa, che collega il campo di grano alla tavola. Si può insegnare a fare il pane, a essere attore della trasformazione della città, a svolgere il ruolo di imprenditore innovativo? È la scommessa di MadreProject, la scuola che forma persone che vogliono promuovere una sperimentazione sociale all’incrocio di diverse dimensioni, tra artigianato, filiere sostenibili e valore pubblico. Nata da tre anni, co-promossa dall’associazione culturale Terzo Paesaggio, Panificio Davide Longoni e Avanzi Sostenibilità per azioni, è una iniziativa che vuole mettere in relazione una pratica (la panificazione), con uno spazio (la bottega) e con una figura che vuole generare impatto sulla città (il panificatore urbano). Finora si è cimentata nella grande città, svolgendo corsi, eventi, seminari a Milano, Bologna e Torino.

Tra maggio e luglio di quest’anno si è trasferita in provincia di Benevento, all’interno del progetto “TAM, La Cultura è un Fiume”, un programma di sperimentazione culturale per il Comune di Morcone, un paese di 5.000 abitanti, nella valle del Tammaro. Sono stati organizzati due campus residenziali, per venti partecipanti provenienti da molte parti d’Italia, in larga parte giovani, con una significativa componente femminile. Il primo è stato dedicato all’attivazione di una Comunità del grano, per mettere in relazione fornai, micro-pastifici, mugnai, cuochi e agricoltori interessati al recupero dei grani locali, creando così una filiera locale sulla base di un disciplinare e un accordo di sostenibilità, con il coinvolgimento del mondo della ricerca e della produzione culturale. Il secondo è stato invece orientato alla creazione di una Bottega ibrida-Forno di comunità (in corso di realizzazione in un immobile del paese), che vedrà coinvolti, oltre ai fornai, abitanti, associazioni, gruppi locali, operatori culturali, per la realizzazione di un forno che svolga la funzione di centro di comunità. Il risultato sembra promettente e siamo oggi sul punto di formalizzare un protocollo per la regolazione dei rapporti tra i diversi operatori, un disciplinare per la produzione delle farine e un piano economico per entrambe le sperimentazioni (comunità del grano e bottega ibrida).

MadreProject è dunque una scuola per la rigenerazione: per chi vuole “atterrare”, riprendere contatto con la Terra, relazionarsi con il paesaggio e lo spazio urbano, attraverso un atto creativo e contemporaneo. È una proposta per chi vuole essere agente di cambiamento, esercitando una progettualità complessa, uno strumento per disegnare e attuare politiche per la sostenibilità e la coesione. È un innesco di processi e l’esito tangibile di un diverso modo di costruire sviluppo territoriale. Il suo valore di innovazione è stato riconosciuto dal New European Bauhaus, l’iniziativa della Commissione Europea che vuole diffondere conoscenza e consapevolezza sulla transizione giusta secondo criteri di sostenibilità, inclusione e bellezza. MadreProject è segnalato nel suo Compass, tra i sette casi europei di che indicano la rotta.