La presenza di AUDIS a Remtech Expo 2018 è stata fittissima e ha dato, tra gli espositori, i relatori e i visitatori prova della sua capacità di contribuire al dibattito sulla Rigenerazione Urbana, presidiandone aspetti economici, urbanistici, ambientali, amministrativi e formativi.
Nomisma, Ingegneri Riuniti, Acer Ferrara, Ferdercasa, Comune di Forlì, Ambiente S.C., Golder, Università Telematica Pegaso, questi i soci intervenuti in fiera, nella sezione RigeneraCity - dedicata a Rigenerazione Urbana e social housing, voluta e coordinata da Acer Ferrara-, ma anche, in particolare, negli incontri dedicati a bonifiche e riuso delle aree dismesse. Il Presidente di AUDIS Tommaso Dal Bosco ha preso parte alla tavola rotonda del 20 settembre “Processi, progetti e strumenti per la riqualificazione e rigenerazione urbana in Francia e Italia”, organizzata da Acer Ferrara con l'Università di Ferrara, Dipartimento di Architettura, Laboratorio CITER come partner scientifico. Commentando i progetti di Lyon-confluence e Paris-Batignolles, illustrati dall’architetto-urbanista François Grether, Dal Bosco ha messo in evidenza le principali questioni che bloccano la Rigenerazione nel nostro paese e che ci fanno guardare ai casi di successo d’oltralpe con un senso di impotenza.
Il primo dei nodi da sciogliere è la mancanza di un organismo a livello centrale che possa garantire l’accompagnamento e la facilitazione dei processi di Rigenerazione Urbana sul modello dell’ANRU francese e la coerenza di strategie e finanziamenti, soprattutto nelle città medio-piccole, meno attrattive per il mercato, ma che costituiscono la spina dorsale del nostro paese.
Manca una politica per le città in Italia in cui, ha proseguito il Presidente, non solo non esiste un Ministero dedicato ma si procede a tentoni, con interventi sporadici e non coordinati tra loro. È venuto quindi alla questione delle risorse che sono discontinue, in quanto legate a finanziamenti una tantum, e persino messe in discussione. Il riferimento è al Bando Periferie, sulla cui sospensione, che coinvolge 96 comuni, AUDIS ha già espresso la propria preoccupazione in quanto compromette la credibilità istituzionale e la leale collaborazione tra enti pubblici e tra pubblico e privato.
Alla tavola rotonda sono intervenuti anche ACER Ferrara e Federcasa - che hanno sottolineato il ruolo fondamentale dell’abitare nei processi di rigenerazione urbana e il contributo che possono dare le aziende per la casa -, il Comune di Forlì -che ha restituito la complessità degli interventi nelle città medio-piccole chiamate a superare i medesimi ostacoli di quelle grandi ma con risorse umane e finanziarie significativamente inferiori- e, infine, Ambiente sc, che ha ricordato l’importanza del coinvolgimento della popolazione nelle opere ad elevato impatto ambientale.
Un tema ripreso anche il giorno seguente nel convegno “Dalla bonifica alla rigenerazione: reinsediamenti produttivi e rigenerazione urbana”, coordinato da Jean Pierre Davit (Golder) per AUDIS. In particolare Davide Del Cogliano e Giulia Leoni (Invitalia) hanno presentato il programma di risanamento del sito Bagnoli-Coroglio, uno dei progetti di bonifica e rigenerazione più importanti del paese, che è stato acquisito da Invitalia. Ne hanno illustrato la storia e la complessità, mostrando una programmazione ambiziosa che guarda al futuro e presta grande attenzione agli stakeholder e al territorio a cui questo sito andrà restituito.
La parola è quindi passata ad Armando Cammarata (CdP) che ha portato il punto di vista di Cassa Depositi e Prestiti, uno dei più grandi proprietari immobiliari d’Italia, che si è recentemente dotato di un ufficio tecnico dedicato alle bonifiche a dimostrazione di quando siano intrecciati i temi della riqualificazione immobiliare con quelli ambientali. Intreccio confermato dal caso illustrato da Pasquale Taglieri di Jacobs che ha mostrato un intervento su un’area milanese di pregio già riconvertita da industriale a terziario e che ha successivamente dovuto affrontare una ulteriore bonifica delle aree verdi.
Ha concluso il convegno Luigi Soldi (Città Metropolitana di Torino) che ha mostrato l’esperienza di successo ventennale nella riconversione delle aree industriali contaminate di Torino ed ha sottolineato l’importanza degli strumenti urbanistici nel trasmettere e conservare nel tempo i vincoli richiesti dagli interventi di messa in sicurezza permanente, nonché il tema della comunicazione ambientale per la gestione degli accessi alle aree contaminate restituite ad uso pubblico.
Paola Capriotti