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Como: il confronto tra le città medie lombarde promosso da AUDIS e da Urbanlab

Como: il confronto tra le città medie lombarde promosso da AUDIS e da Urbanlab

Nonostante le trasformazioni urbane siano sempre più governate da flussi finanziari spesso indipendenti dalle relazioni di luogo, si fa strada, dalla crisi in avanti, una ritrovata attenzione alla specificità e alla qualità. Di più. Anche il meccanismo della rendita urbana, da sempre attrattore della finanza immobiliare e degli investitori internazionali (il caso Milano insegna), non può più prescindere dai requisiti qualitativi del contesto e da quanto le scelte politiche concorrano al consolidamento della città pubblica. La crisi del modello della “città diffusa” non è solo, quindi, nella insostenibilità ambientale del consumo di suolo e risorse, ma anche in quella dello spreco di capitale sociale causato dalla dispersione di popolazione e servizi. In quest’ottica le città compatte, quali le medie città lombarde, hanno in sé e nella loro conformazione tutte le caratteristiche e le potenzialità per rispondere alla costruzione di economie di scala. La rete delle città medie può costituire un sistema interessante, se sarà capace di concertare, con un dialogo organizzato tra identità specifiche, una azione verso quelle comuni necessità esogene – risorse economiche e giuridiche – e un proficuo scambio di informazioni e di esperienze sul campo, fissando comuni obbiettivi che, non solo non impediscono, ma, al contrario, valorizzano le autonomie. Potremmo definirlo un laboratorio regionale delle città che lavori ad un sistema connesso con il polo di Milano, e non si arrocchi in autistici localismi, ben lontani dalla valorizzazione delle identità. Le potenzialità di queste città, se scollegate tra loro, non bastano, ovviamente, a reggere la competizione tra macro-regioni che sta caratterizzando il prossimo ciclo di sviluppo. C'è bisogno di piani strategici di lungo periodo e di scala sovra-comunale. Allora si coglieranno le vere priorità e gli innesti necessari nel tessuto economico/educativo/culturale. Dal dibattito della tavola rotonda è emersa, con maggiore chiarezza di quanto mediamente percepito, una buona consapevolezza della città medie lombarde sulle implicazioni e le sfide di questa nuova fase dello sviluppo sociale, economico e ambientale che coinvolge anche il nostro paese. Gli amministratori delle città che hanno partecipato al dibattito hanno dimostrato, attraverso l’illustrazione di alcune politiche e strumenti messi in campo nelle loro realtà, di aver colto due elementi centrali: il ritorno, già in atto, di abitanti e funzioni verso la città compatta, come efficace risposta al bisogno di contenere i costi di gestione ordinaria (immobili, mobilità, energia); la necessità di lavorare in rete con le città capoluogo limitrofe, nell’ottica della costruzione di sistemi complessi di scala sub-regionale (da un lato Bergamo-Brescia-Mantova-Cremona e dall’atro Lecco-Como-Monza). Queste, in estrema sintesi, le considerazioni che, sorrette - se ne sente il bisogno- da concrete e serie analisi dei dati, sono emerse dal convegno di Como.

Info sul convegno qui: http://bit.ly/audis-cittaindialogo


(Pubblicato il 25 maggio 2017)

26/05/2017
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