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Scatti d'autore (TORINO)
Immagini del cambiamento – Torino prima e dopo

Il progetto di ricerca Immagini del cambiamento – Torino prima e dopo, avviato nel 2015 dal dipartimento DIST (Politecnico e Università di Torino), con Archivio Storico Città di Torino, Museo Torino e Urban Lab, punta a ricostruire un quadro delle trasformazioni urbane realizzate a Torino, soprattutto a partire dal secondo dopoguerra, attraverso il confronto tra immagini storiche dei luoghi e scatti fotografici degli stessi luoghi oggi.

Sul sito www.immaginidelcambiamento.it sono stati finora schedati (e georeferenziati su una mappa) oltre 1.100 luoghi trasformati nel capoluogo e quasi 200 nella prima cintura torinese: di questi, oltre 300 riguardano fabbriche e aree industriali, nei decenni abbandonate, riconvertite, abbattute, trasformate. Queste ex aree industriali torinesi sono oggi occupate da nuove residenze in un terzo dei casi, in un quinto dei casi da imprese terziarie, in un sesto da servizi pubblici, nell’8% dei casi da nuove industrie, nel 7% da centri commerciali, nel 6% da nuove aree verdi; infine, nel 14% dei casi tali aree sono tuttora (o di nuovo) vuoti urbani.

A fine 2020 al sito web si è aggiunto il libro Torino Immagini del cambiamento (Edizioni del Capricorno, acquistabile in libreria e sul web), volume che ragiona sul concetto di memoria storica e sul ruolo della fotografia che, pur con alcuni limiti, può fornire riferimenti relativamente “oggettivi”, a favore di chi non ha memoria diretta di come si presentavano certi luoghi della città (poiché non era ancora nato o non frequentava una certa zona) o di chi ne conserva una memoria almeno in parte “falsata” (ad esempio dalla nostalgia per i luoghi della propria infanzia o gioventù). Altri capitoli del volume provano a rileggere, da diverse angolazioni, il ricco patrimonio di documentazione visuale raccolto dal progetto in questi anni, focalizzando l’attenzione, via via, sulle grandi e piccole trasformazioni del tessuto urbano torinese, che hanno interessato tanto “le periferie”, con la progressiva estensione dell’urbanizzato ben oltre i confini del capoluogo, quanto le aree più consolidate, come i centri storici. Altri temi sviluppati nel volume sono quello, già citato, delle grandi e piccole aree industriali dismesse e poi riconvertite, il tema degli spazi per la mobilità e le infrastrutture di trasporto, il verde e le aree naturali urbane, i quartieri di edilizia popolare, per chiudere con un capitolo dedicato ai cinema, servizi urbani la cui fisionomia e geografia è profondamente mutata negli ultimi decenni.

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