Logo AUDIS

Perché una rigenerazione di Classe A e una proposta per il paese durante il Covid-19 

Perché una rigenerazione di Classe A e una proposta per il paese durante il Covid-19 

Quando questo progetto ha iniziato a prendere corpo nelle relazioni con i partner che lo hanno sponsorizzato, eravamo molto distanti dall’idea che un virus potesse bloccare il Paese come ha fatto il Covid ma, il problema di come finanziare la transizione green delle nostre città, ci era già molto chiara. 
Ora, dopo oltre due mesi di congelamento della economia nazionale e con una ripresa ancora molto incerta nei modi e nei tempi, la nostra intuizione si rivela ancora più preziosa e tempestiva. Gli incentivi denominati eco e sisma bonus sono, ad oggi, l’unico strumento effettivo ed efficace per aiutare le famiglie a migliorare le proprie abitazioni sia dal punto di vista delle prestazioni energetiche e strutturali, sia da quello dei costi di gestione.  

Ora che il DL Rilancio rafforza in modo molto significativo le loro potenzialità, Il nostro impegno a contribuire a far sì che le famiglie italiane li usino massivamente e che i Comuni ne diventino, al tempo stesso, promotori e coordinatori al fine di ottenere anche benefici collettivi in termini di qualità urbana, non solo è confermato ma, se possibile assume un’importanza e un’urgenza maggiori. 

Infatti, oltre ad operare per assicurare con nuove o rinnovate infrastrutture un più elevato grado di sicurezza igienico sanitaria generalizzata nelle nostre città, si tratta anche di realizzare un imponente programma di lavori per sostenere la ripresa economica, industriale e occupazionale del Paese.  

C’è un altro aspetto però, che a nostro avviso, è importante sottolineare. La formula della cedibilità degli incentivi introdotta nel 2018 oltre ad incoraggiarne l’utilizzo limitando l’impatto finanziario sui beneficiari finali, ha finito per favorire l’ingresso di operatori nuovi nel settore. Ci riferiamo soprattutto alle grandi utilities nazionali soggette a una governance pubblica o fortemente influenzata da soggetti pubblici. Statali o locali poco importa, ma che le obbliga ad operare con una attenzione più marcata delle altre ai temi del valore pubblico in senso lato. Per questo determinate a guidare la trasformazione energetica, con grandi capacità finanziarie e fiscali ma, soprattutto, tecnologiche e industriali, che consentono loro di proporsi come pivot di operazioni importanti con risvolti oltre che economici, anche sociali, ambientali e di innovazione industriale.

Si tratta come è evidente di una grande occasione per mettere a valore la forza delle grandi aziende italiane al servizio di un grande progetto di riqualificazione e di messa in sicurezza del patrimonio edilizio pubblico e privato del Paese, ma anche di miglioramento della qualità urbana, non solo delle città, ma anche dei piccoli borghi rurali e montani. Un’operazione economica, sociale ed ambientale di grande portata e con risorse economiche praticamente illimitate. 
Una operazione resa possibile evidentemente sul piano economico finanziario dalla legge, ma carente rispetto al ruolo potenziale delle amministrazioni locali e, in particolare, dei comuni che, nonostante i vari PAES e PAESC, rischiano di restare spettatori passivi del più imponente piano di riqualificazione, di tanti singoli edifici, ma senza alcuna possibilità di orientarla a produrre valore collettivo. 

Abbiamo quindi avvertito come urgente la necessità di definire degli schemi che siano in grado di rendere efficace e produttiva la collaborazione tra pubblico e privato, così fondamentale per lo sviluppo del Paese. Per questo abbiamo deciso di rivolgerci a ENEL, ENI e SNAM, per verificarne le potenzialità prospettiche in vista di una reiterazione degli incentivi oltre la loro scadenza attualmente prevista per la fine del 2021 e, più in generale, confrontarci sull’esigenza dei comuni di intraprendere progetti coordinati di recupero di ambiti urbani complessi (green and/or smart street, neighborhood, district) e non solo la somma di tanti singoli condomini sparsi qua e là.  

Il progetto che ne è scaturito, meglio illustrato in questa newsletter da Marco Marcatili e Sara Chinaglia di Nomisma, ha visto impegnati 4 dei nostri soci nella definizione di un protocollo-tipo, e in quanto tale adattabile ad attori e contesti differenziati, volto a favorire interventi di recupero ed efficientamento alla scala urbana.
Lo strumento di per sé non è una grande invenzione. È uno schema di accordo di programma. Ma, concepito così, costituisce il terreno di gioco sul quale, con l’Amministrazione Comunale, si possono definire il set di interventi, gli schemi contrattuali, le modalità procedurali-amministrative e le possibili leve economico-fiscali per sperimentare progetti di trasformazione urbana su larga scala.

È stato importante registrare la volontà dei Comuni, totalmente disintermediati dal sistema di incentivi, di appropriarsi di un ruolo di promozione e regia finalizzato ad aggregare e coordinare la domanda minuta e sperimentare la loro capacità di organizzarsi, non per gestire la distribuzione di fondi, ma per incrementare l’accesso delle famiglie e migliorare la qualità urbana nel suo complesso. 
Lo schema è a disposizione di tutti e sarà oggetto, alla ripresa di settembre di una serie di iniziative pubbliche e seminariali che saranno concordate con le imprese che hanno sostenuto il progetto. 

Ha evidentemente bisogno di essere affinato nella sperimentazione e crediamo che per le finalità che si propone, potrebbe costituire una base per una motivata richiesta di proroga dei contributi (oltre il 2021) che potrebbe prevedere una condizionalità o una premialità proprio a favore di una applicazione su larga scala.   
La prospettiva che ne esce è a nostro avviso di grande interesse proprio dal punto di vista della missione associativa.
Un progetto che conferma la capacità dell’Associazione di mettere a punto strumenti utili, non solo a far dialogare proficuamente diversi attori territoriali, ma anche di aprire nuove opportunità di mercato riarticolando conoscenze e risorse, integrandole per praticare innovando la rigenerazione urbana.

Tommaso Dal Bosco, Presidente AUDIS


30/07/2020 bonus casa editoriale
© 2018 AUDIS - Tutti i diritti riservati